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sabato 11 gennaio 2020
Digital Marketing Operativo 3. Gli strumenti
I comunicati, gli annunci, le
newsletter, i links, le chat, le sponsorizzazioni sono le principali formule
che realizzano le strategie di comunicazione e promozione del Web; esse
acquistano una loro fisionomia in relazione agli strumenti di comunicazione
tipici della rete, che sono i seguenti:
Data la loro importanza, in questo
articolo verrà approfondito lo strumento dei Banners.
I Banners
Sono le inserzioni pubblicitarie su
Internet e uno degli strumenti di online advertising più utilizzati.
Solitamente appaiono sotto forma di
rettangolini colorati, spesso animati, nelle parti iniziali e finali delle
pagine web di alcuni siti. Posizionati in alto o di lato nella pagina, di
dimensioni diverse, dinamici o statici, hanno il compito di invogliare il navigatore
a cliccare sopra per raggiungere un nuovo sito.
Facendoci clic sopra, conducono
l'utente direttamente al sito dell'azienda pubblicizzata. Sono un importante
strumento di promozione online per attirare visitatori su un sito.
I banner possono essere suddivisi
in banner statici, dinamici ed interattivi:
Banner statici: presentano un testo ed
un aspetto grafico semplice, hanno il vantaggio di essere “leggeri”, quindi
veloci nel loro caricamento. Attualmente sono quasi spariti dal web, proprio
perché poco indicati nella loro funzione di richiamo dell’attenzione del webnauta.
Banner dinamici: sono sicuramente i più
diffusi. Riportano una parte di testo e/o un’immagine sviluppati in sequenze,
questo li può rendere più “pesanti” ma anche più interessanti. Infatti,
registrano un click through rate maggiore rispetto ai banner statici.
Banner
interattivi: permettono di visionare delle finestre di dialogo che sono
composte prevalentemente da testo, in questo modo si frappongono tra il banner
e la jump page.
Indifferentemente dalla tipologia scelta, essi possono avere
dimensioni diverse che varia in base della loro funzione specifica e del loro
posizionamento.
Molti studi hanno consolidato
l’idea che il piazzamento di un banner (in particolar modo se orizzontale)
nella parte alta della pagina attrae maggiormente l’attenzione (di un navigatore
occidentale) rispetto ad un banner posizionato lateralmente.
Una campagna banner, oltre a
prevedere la giusta modalità, dimensione e piazzamento dei banner deve basarsi
soprattutto su un’attenta scelta dei siti su cui posizionarli. Questo richiede
una definizione precisa del target di riferimento e delle sue “abitudini” sul
web, che permetterà il posizionamento dei banner in siti attinenti al prodotto
dell’azienda inserzionista o attinenti a beni complementari o strettamente
correlati al prodotto del sito promosso oppure in siti informativi di settore..
Alcune dritte su come realizzare un
banner degnamente efficace, potrebbero essere:
: Le
campagne banner sono particolarmente idonee per supportare il lancio di nuovi
prodotti o per far conoscere eventi (o sponsorship di eventi) che hanno una
durata limitata, come per esempio le fiere.
: Per
attirare l’attenzione il banner deve incuriosire. L’ideale può essere porre una
domanda oppure, senza l’uso del testo, riuscire ad attrarre con colori, sfondi
e animazioni non banali o già sfruttati. Se si opta per un banner anche
testuale si possono ottenere ottimi risultati inserendo un comando in grado di
spronare l’utente a compiere un’azione immediata.
: I
banner animati registrano un CTR superiore rispetto ai banner statici.
: I
banner non devono assolutamente rallentare il caricamento della pagina.
: La
campagna banner deve prevedere una rotazione (sostituzione del banner) al massimo
ogni 10 giorni.
Tutte le campagne banner devono
fare i conti con il diffuso senso di saturazione. E’ molto frequente
incontrarli: possono infastidire la navigazione o intrattenere nei momenti di
attesa di caricamento della pagina. Siamo così abituati a vedere banner,
soprattutto animati che ci soffermiamo sempre di meno. Il nostro sguardo non li
percepisce come novità, cosa che avveniva per i primi banner.
Tra gli strumenti di online
advertising il banner è uno dei più costosi, se non il più costoso. La
realizzazione di una campagna banner necessita della disponibilità di un budget
sempre più rilevante (nonostante la politica degli sconti di numerose agenzie
di pubblicità). Una realtà però molto diffusa sul web è anche l’inserimento di
banner in circuiti gratuiti.
I siti che vogliono partecipare ad
un circuito gratuito devono mettere a disposizione uno spazio per l’esposizione
del banner altrui, questo implica l’inserimento del proprio banner in un
meccanismo di rotazione secondo un rapporto predefinito.
I circuiti e gli scambi banner sono
i mezzi più diffusi di pubblicità on-line. Il loro utilizzo è consigliato a
tutti quanti: a siti piccoli, medi e grandi. Solo che da un po' di tempo si sta
mettendo in discussione la loro efficacia, ed è per questo che si è di recente
pensato a nuovi formati banner (più grandi, che permettono un messaggio
pubblicitario più chiaro e che attira, anche grazie all'introduzione di Flash).
Per quanto attiene i circuiti banner, ci sono due tipi: gratuiti e a pagamento.
Il sistema di funzionamento dei
circuiti banner è il seguente: ci si iscrive ad un servizio, s'inserisce il proprio
banner nel server del circuito e si copia il codice html fornitoci all'atto
della registrazione in una o più pagine del proprio sito. Questo codice ogni
volta che viene aperta una pagina richiama un banner presente nell'archivio.
C'è un rapporto prestabilito (2:3, 3:4). Per esempio 2:3 vuol dire che ogni
volta che espongo 3 banner nel mio sito, il mio sarà esposto 2 volte in altri
siti. I circuiti a pagamento funzionano allo
stesso modo, ma non c'è un rapporto. Il webmaster paga un certo numero di
impressions. Nel frattempo il suo sito espone altri banner ed ogni esposizione
gli fa guadagnare un certa cifra accordata con l'agenzia pubblicitaria.
La scelta tra un circuito e l'altro
può dipendere principalmente da 3 fattori: grandezza del banner, peso e tipologia
del circuito. Di solito i circuiti gratuiti accettano siti di tutti i tipi e
non sono in grado di fare della pubblicità mirata. Quelli a pagamento invece
permettono di visualizzare il proprio banner solo in siti con un certo target.
Lo scambio dei banner è un metodo molto usato sia dai piccoli siti
che dai grandi; successore dello scambio link, viene molto utilizzato perché
gratuito.
Questo può avvenire tra siti che
hanno all'incirca lo stesso numero di accessi univoci al giorno. Molto spesso
vengono scambiati banner di piccole dimensioni (120x60 px) o addirittura
semplici bottoni. Questi tipo di scambi avvengono soprattutto solo sulle
homepage.
I prezzi dei banner variano molto
sensibilmente a seconda, soprattutto, dell'entità dell'investimento e delle
specifiche richieste. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un aumento delle
richieste di investimento nella fascia superiore ai 5.000 euro, mentre in
passato erano frequenti anche investimenti per somme minori.
Tenendo conto di quanto sopra, un
banner 468x60 classico può costare, a visualizzazione, quasi zero , e raramente
viene venduto a più di 1 centesimo di euro; un click su banner 468x60 può
andare da quasi 10 centesimi ai 200-250 centesimi.
Prospettive del banner
Finora l'efficacia dei banner
tradizionali è stata valutata in diversi modi.
I più famosi sono: le impression
ovvero il numero di volte che un dato banner è stato caricato nella pagina e
quindi presentato ad un utente; il numero di click, sia assoluto, sia
rapportato al totale delle impression.
Queste due misure sono abbastanza
diverse tra loro: l'impression non implica alcuna azione da parte dell'utente.
Al limite non implica nemmeno che l'utente si sia reso conto e abbia
effettivamente visto il banner.
Al contrario, il numero (o la
percentuale) di click misura un'effettiva azione dell'utente, e ha un certo
valore: non solo è stata raggiunta l'attenzione del visitatore, ma si ha
l'indicazione di averne suscitato un qualche interesse, almeno in teoria.
Ben presto ci si è resi conto che
la percentuale media di click dei banner, dopo un'iniziale buon risultato, è
iniziata sistematicamente a scendere. Gli utenti sembravano ignorare
progressivamente questi annunci, tanto da far dimezzare la percentuale di click
ogni anno, fino ad attestarla su valori medi oscillanti fra lo 0,1 e lo 0,2 %.
Valori bassissimi, i prezzi dei banner di conseguenza sono crollati.
Alcune ricerche, infatti, hanno messo da tempo in luce un fenomeno noto
come cecità al banner. Secondo queste ricerche, i banner verrebbero
addirittura evitati attivamente dagli utenti, che ignorano le informazioni
presentate su questi annunci anche quando queste informazioni sembrano
attinenti con lo scopo della ricerca che stanno facendo.
I pubblicitari negli ultimi anni
hanno quindi iniziato ad escogitare varie scappatoie: per un certo periodo
hanno prosperato banner che simulavano messaggi di sistema, ovvero
schermate che sembravano messaggi del sistema operativo, riproducendo i bottoni
a rilievo, o messaggi di allarme. Ben presto però anche questi espedienti hanno
fatto il loro tempo: gli utenti imparano progressivamente a riconoscerli e ad
evitarli.
Ecco dunque nascere un estremo
tentativo di evitare la cecità: con banner più grandi, di formato
insolito, o più invasivi.
Dal momento che sul click-rate non
si può più far molto affidamento, molti pubblicitari iniziano a sostenere che
si tratti di una misura sbagliata: i banner andrebbero valutati per la capacità
di creare brand awareness, ovvero di diffondere la consapevolezza di un
marchio, piuttosto che per il fatto di portare visite ad un sito.
Il ragionamento alla base sembra il
seguente: gli spot televisivi o i cartelloni stradali non si valutano per la
loro capacità di far fermare un passante e farlo entrare in un negozio a
comprare quel prodotto, ma per la capacità di comunicare il marchio. Perché
dunque non dovremmo valutare allo stesso modo anche il banner?
Come
si costruisce l’advertising con i banner
Ma come si può costruire un banner
che sia efficace?
Abbiamo già detto che l'efficacia
di un banner si misura attraverso il Click Through Rate (CTR) che indica che
rapporto esiste tra il numero di volte in cui il banner è stato cliccato e il
numero di volte in cui è stato visualizzato (se, ad esempio, ricevi 3 click sul
tuo banner e questo è stato esposto 100 volte, il tuo CTR è pari al 3%)
Proviamo a dare una formula che sia
valida per ricordare come impostare un buon banner marketing
(AIDA):
(A)-ttenzione un banner deve
catturare l'attenzione della persona che è davanti al monitor quando questo
viene visualizzato.
(I)-nteresse deve suscitare
interesse o per il suo aspetto o per il messaggio che contiene.
(D)-esiderio deve suscitare
in chi guarda il desiderio di visitare il sito che il banner promuove.
(A)-zione deve stimolare
l'utente a cliccare sul banner stesso.
Target
E’ importante anche conoscere il
gruppo degli utenti potenziali.
Cosa si offre? Per chi il contenuto
può essere interessante?
Sono domande semplici,
apparentemente banali ma cruciali.
Se, ad esempio, vi è un sito che
parla di sport in generale, non si dovrà creare un banner che ha a che vedere
solo col calcio perché solo una parte del gruppo dei potenziali visitatori sarà
interessato al calcio.
Testi e contenuti
Il banner serve a promuovere il
sito nel complesso. Spesso il lettore riconosce il banner ma non legge con
attenzione tutto ciò che c'è scritto sopra perché nel momento in cui gli appare
il suo interesse è plausibilmente attratto dal contenuto del sito che sta
visitando. E' quindi importante cercare di ridurre al massimo il numero di
informazioni che si vogliono veicolare attraverso il banner e limitare la
scelta a render note le novità o i contenuti principali delle pagine web.
Colori Brillanti
Per attrarre l'attenzione sono
indicati colori saturi e brillanti.
L'evidenza mostra che il blu, il
giallo e il verde sono i colori più attraenti, mentre il bianco, il rosso e il
nero lo sono meno.Un altro
modo di scegliere i colori è quello di utilizzare nel banner i colori che
caratterizzano il sito, in modo da enfatizzare la possibilità di riconoscere il
marchi
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