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domenica 29 dicembre 2019

WEB MARKETING OPERATIVO 1 - Il Marketing Virale

Web Marketing Operativo

Le vie di impulso e sostegno:

Il Marketing Virale


Cominciamo con questo articolo una serie di approfondimenti relativi alle vie di impulso e sostegno del  Web Marketing Operativo, vale a dire le leve della communication, advertising e promotion che trovano il loro vettore e tecnologia nel Web o comunque on line (viral marketing, programmi di affiliazione, comunicati stampa, newsletters, annunci, links, chat, eventi, sponsorizzazioni, ecc.).
Una preventiva scelta che il Web Marketer deve operare, prima di decidere in ogni caso le formule da adottare, è la scelta del tipo di campagna.
In generale, le modalità di pianificazione delle campagne possono essere così distinte: Content based e Profile Based; esplicitiamo di seguito le differenti caratteristiche:

Content based

In questo caso la campagna si basa sul contenuto tipico del canale di veicolazione.
Il fattore critico di questa formula consiste quindi nel trovare un media che trasmetta contenuti interessanti e affini alla tipologia di prodotti/utenti dell’’azienda. L’omologo del marketing tradizionale consiste, ad esempio, nella promozione e pubblicità di prodotti medicinali attraverso le pagine di una rivista medica o rivolta ai problemi della salute.
Questa modalità consente di pianificare la campagna pubblicitaria associando, ad esempio, lo spot ai contenuti del Web.
Esempio di una campagna Content Based: Prodotti finanziari che possono essere lanciati e promossi dai siti che si occupano di borsa e finanza ovvero tramite  servizi sms gestiti da Banche, Sim. ecc.

 

Profile based

Questa modalità si basa invece sulla cosiddetta profilazione degli utenti web, che spesso sono indotti a autosegmentarsi, rispondendo, per esempio, a questionari on-line, iscrivendosi a newsletters o a forum. Questo approccio consente di pianificare la campagna pubblicitaria selezionando il target di riferimento in funzione delle seguenti caratteristiche:   1) profilo socio-demografico;   2) interessi manifestati;   3) stili di vita.
L’omologo del marketing tradizionale potrebbe essere la campagna di mailing basata sui coupons e questionari distribuiti durante un convegno, dove sono stati richiesti ai partecipanti dati relativi agli aspetti anagrafici, ai consumi, ecc.
Esempio di una campagna Web Profile Based: L’utilizzo di una banca dati fornita dalle Università per lanciare attività di recruiting  sul Target laureati

Una volta stabilita la tipologia di campagna da lanciare, occorre stabilire gli strumenti di cui servirsi, valutandone pro e contro.

Un primo strumento relativamente economico e molto noto è il cosiddetto Marketing Virale.
Il Marketing Virale è un modo di trasmettere informazioni. Viene chiamato Virale perché la propagazione del messaggio assomiglia alla diffusione, all'interno di un organismo vivente, di un Virus.
Il marketing virale non e' altro che la teoria del passaparola applicata al Mondo di Internet,  un semplice word of mouse (parafrasando il word of mouth) e, per alcune particolari caratteristiche della Rete, raggiunge in essa il suo più alto grado di potenza.

La potenza del messaggio ottenuto deriva dal fatto che lo stesso messaggio porta con se l'"approvazione" del mittente. Questa dinamica di propagazione di messaggi e' stata usata magistralmente dal fondatore di Hotmail -  Tim Draper  - che ebbe la geniale idea di allegare ad ogni e-mail inviata tramite Hotmail il messaggio:"PS: Get your free e-mail account at http://www.hotmail.com".

Hotmail è il più celebre fornitore di free email che, in soli 18 mesi, a partire dal 1995, riuscì ad assicurarsi ben 12 milioni di abbonati (oggi sono oltre 30 milioni), grazie al passaparola dei naviganti, soddisfatti di questo servizio gratuito che consente di leggere le proprie mail ovunque ci sia a disposizione una connessione ad internet ed un browser.
Ogni mittente, quindi,  consigliava involontariamente al destinatario di ottenere un servizio gratis di email presso Hotmail.

L’esempio ci fa capire il focus dello strumento: in termini commerciali ogni nuovo utente oggetto di Viral Marketing si trasforma in un addetto alla vendite della società, perché il messaggio si diffonde in modo epidemico e contagioso, quindi organico, ogni volta che viene inviata una e-mail, che diventa così un messaggio promozionale di grande efficacia in quanto veicolato dal mittente ed accettato sicuramente dal destinatario.

L'applicazione della teoria del passaparola al Mondo di Internet è molto conveniente in termini finanziari ed estremamente potente in termini di risultati per i seguenti motivi sostanziali:

1)    Semplicità di trasmissione (basta cliccare spedisci).
2)    Estrema velocità di trasmissione.
3)    Chiarezza delle ripetizioni (i messaggi video o testo possono essere ripetuti all'infinito senza perdita di chiarezza espositiva mentre i messaggi verbali si prestano per natura a facili "distorsioni" di significato).
4)    bassa dispersione dei contatti;
5)    elevata interazione grazie alla possibilità di inserire form di iscrizione, numeri di recall automatico, jump link per accesso al web site, couponing;
6)    elevata personalizzazione del contenuto dell'offerta;
7)    forte predisposizione all'acquisto da parte degli utenti che hanno espressamente richiesto di ricevere offerte puramente commerciali relative a determinati prodotti/servizi (permission)

La cosa più difficile e' trovare l'idea giusta. Nel caso di Hotmail i clienti potenziali erano incentivati all'iscrizione, dall'offerta di un servizio gratuito. Nel caso della nostra Pmi  occorre trovare un’idea per creare grande coinvolgimento, qualcosa di particolare, nuova, in ogni caso divertente.

Un classico esempio di applicazione del sistema di Marketing Virale ad un prodotto poco interessante venne offerto nel 1997 da Kellog's US. La casa produttrice delle famose colazioni a base di cereali mise in circolazione un piccolo video game (300K) che poteva essere trasmesso in allegato ad un messaggio di posta elettronica. Il gioco consisteva nello "sparare" cereali nella bocca di un uccello. Il risultato fu che moltissimi utenti spedirono il messaggio al più disparato tipo di destinatari.


Alcuni limiti, però, all’utilizzo del Viral Marketing derivano dalla sempre maggiore sensibilità dell’utenza Internet allo spam, vale a dire alla ricezione di posta non desiderata, alle necessità di privacy, e al moltiplicarsi delle iniziative virali che generano con il tempo una maggiore assuefazione e quindi presentano quindi minore efficacia.

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